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Carolina Balbo, semplicità e signorile bellezza

Fu Arcangelo Busnelli, il clown Banana, che una volta mi costrinse ad entrare in pista per fargli da spalla, ero al circo Niuman. Fui annunciato col nome di Pompelmo, e Pompelmo sono rimasto. Fu un successo, forse … così mi parve. Banana è mingherlino, asciutto, tutto muscoli con una mimica facciale del tutto naturale, dalla battuta facile; il sottoscritto è grosso e ridondante: proprio una coppia ideale per la comicità. Per me fu davvero un successo, non tanto per il risultato e l’impressione che può aver ricevuto il pubblico (sinceramente non mi interessava molto), ma per il coinvolgimento personale che avevo raggiunto, l’essermi calato concretamente nella situazione: era quello che desideravo.

Conobbi la mamma di Arcangelo Busnelli quando era già anziana, girava con l’altro figlio che aveva lasciato il circo per le giostre. Capitava spesso che nei periodi morti venissero a dare una mano al circo.

Carolina Balbo era una donna semplice ed umile, ai sui tempi era stata una brava cavallerizza e confusi tra la canizie e le rughe si intravedevano i tratti di una signorile bellezza: non era difficile immaginare perché Angelo Busnelli si era innamorato di lei.

Nonostante l’età era una donna moderna; una volta l’andai a trovare a Montalto e nella sua vecchia carovana mi offrì il caffè: dal bricco versò il caffè nella tazza che scaldò nel forno a microonde, era la prima volta che vedevo un elettrodomestico del genere. “Se si scalda sul fuoco il caffè si sciupa, ma così è buono come appena uscito dalla caffettiera” mi confidò.
Per lei aprire e chiudere una moka era davvero un problema con le mani deformate dall’artrosi.

Una volta mi parlava delle sue sofferenze e dei dolori che doveva sopportare e mi confidò che doveva avere pazienza perché un po’ era colpa sua. Un giorno alla sua giostra venne una ragazzina handicappata e fu colta da un pensiero “perché io che sono vecchia devo stare e bene e quella ragazza giovane stare male?” e chiese al Signore il dono della sofferenza: “non saprò mai se quella ragazzina è stata alleviata, ma sicuramente quello che patisco serve a far star bene qualche altro!”.

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